Si sa in natura e nella vita le misure contano. Chi è più resistente, più canterino, più bravo a spulciare, ha le corna più grandi, la criniera più folta ecc vince sull’avversario e comanda. E’ così anche nella società umana, che decide quali criteri fanno vedere come la persona più potente e attraente ed uno di questi è la dimensione del pene.
Sulla dimensione del pene si organizzavano le società tribali, almeno così ci hanno insegnato decenni fa all’università di psicologia. Ma anche se dalle società tribali a quelle contemporanee di cambiamenti ce ne sono stati tantissimi avere un pene piccolo preoccupa ancora gli uomini, che inevitabilmente si ritrovano negli spogliatoi a nascondersi o a fare confronti sbirciando.
La dismorfofobia peniena, questa è la diagnosi scientifica, è la sofferenza che il soggetto prova nel percepire il pene piccolo, quando in realtà non lo è. Chi ne soffre prova ansia e depressione nel percepire il proprio pene inadeguato nell’aspetto e nelle dimensioni.
Si tratta di un’alterazione dell’immagine corporea. La persona vede il proprio pene con degli occhiali deformanti che non lo fanno percepire idoneo per avere rapporti sessuali soddisfacenti per entrambi, o per avere una relazione.
Queste persone attribuiscono alle dimensioni del pene la capacità di procurare alla persona successo e rispettabilità, caratteristiche che a loro mancano.
Tale sofferenza può portare a fare una visita andrologica, dove le rassicurazioni sulla normalità delle dimensioni non risultano efficaci. La mancata efficacia porta il soggetto a chiedere di intervenire chirurgicamente per allungare e/o ingrandire il pene.
L’intervento dello psicologo è volto a ristabilire un corretto rapporto con il proprio corpo , uscire da una visione esclusivamente prestazionale della sessualità, e a lavorare sull’illusione che un pene più grande compensi l’incapacità di vivere l’intimità fisica, emotiva e relazionale con la partner.
Dr.ssa Luigina Pugno sessuologa Torino
BIBLIOGRAFIA
EMDR e disturbi sessuali, di Isola e Maccarrone, ed. Astrolabio
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